LA SOSTENIBILITÀ, UN’AGRICOLTURA DI RISPETTO E PAZIENZA

La sostenibilità è il perno cardine della agricoltura che pratico nella mia azienda “L’orto di Artemisia”. Ma cosa significa sostenibilità? Eh, a questa domanda non è così immediato rispondere.
Inizio con un’altra domanda, ma quante sostenibilità ci sono? Facciamo un piccolo elenco: ambientale, territoriale e reddituale.
La sostenibilità ambientale la attuiamo con tecniche di coltivazione a basso impatto, senza l’uso di pesticidi e diserbanti chiamino, utilizzando metodi di irrigazione che risparmiano acqua, cercando un equilibrio tra patogeni e organismi utili in campo. Coltivare con metodo biologico non sempre significa rispettare l’ambiente, è vero non si utilizzano veleni sistemici, ma posso comunque trattare con prodotti biologici per l’eliminazione degli insetti e distruggere la biodiversità. Per fortuna nel nostro territorio ci sono molte aziende encomiabili. Io personalmente cerco un equilibrio tra natura e produzione orticola.
La sostenibilità territoriale, questo concetto è un po’ più ostico, vediamo se riesco a spiegarmi. Per me l’azienda agricola deve essere ben amalgamata con il suo territorio in modo da essere una naturale sua estensione.

La sostenibilità reddituale: l’azienda agricola deve essere in grado di sostenersi, di retribuire giustamente chi ci lavora che sia imprenditore agricolo e/o dipendenti. Inoltre il prodotto deve essere accessibile alle famiglie con un prezzo giusto. Non è corretto svalutare il cibo, ma deve poter essere acquistato ad un prezzo congruo. Purtroppo troppo spesso vediamo prezzi che non sono reali. Nelle grandi realtà vediamo prodotti venduti ad un prezzo inferiore ai costi di produzione, ogni volta che acquistiamo questi prodotti siamo complici di un sistema diseguale che sfrutta  contadini e braccianti.

Questo in breve è quello che cerco di fare nel mio piccolo.